mercoledì 22 gennaio 2014

Fiori e Leggende: Il Girasole

Un Girasole per te
Il Girasole, è un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Il girasole venne importato per la prima volta dal Perù e fu apprezzato dal Re Luigi XIV, il Re Sole. Durante l'età vittoriana, in Gran Bretagna, venne disegnato su stoffe, inciso nel legno, forgiato nei metalli.
Nella civiltà Inca era considerato il simbolo della sovranità. I sacerdoti Incas gli attribuivano poteri magici poiché avevano osservato che i semi erano disposti lungo tre serie di spirali che si svolgevano in senso orario. Gli Incas conoscevano le proprietà nutritive dei semi di questa pianta e sapevano ricavarne fibre dal fusto e dalle foglie.

Curiosità
: E' detto anche Elianto poiché durante le ore della giornata il fiore gira seguendo il sole, per alcuni simboleggia adulazione, per altri riconoscenza verso l'astro che gli permette di vivere.
Il giallo chiaro del fiore esprime la luce del sole, l'intelletto, l'intuito, la fede e la bontà.
I semi di girasole possono essere consumati nelle insalate o per arricchire altri alimenti. I germogli  si mangiano bolliti e ripassati al burro, oppure grigliati e conditi con olio e sale. L'olio è usato per lo più per le fritture e per la conservazione del pesce in scatola, dei vegetali in vasetto.

Fonte: 
http://www.consegnafioriadomicilio.com/fiori/pianta/leggende-fiore-girasole.htm

sabato 18 gennaio 2014

Festa di San Valentino


Festa di San Valentino
La festa di San Valentino è una ricorrenza dedicata agli innamorati e celebrata in gran parte del mondo (soprattutto in Europa, nelle Americhe e in Estremo Oriente) il 14 febbraio.

L'originale festività religiosa prende il nome dal santo e martire cristiano San Valentino da Terni , e venne istituita nel 496 da Papa Gelasio I, andando a sostituirsi alla precedente festa pagana delle lupercalia. La pratica moderna di celebrazione della festa, invece, centrata sullo scambio di messaggi d'amore e regali fra innamorati, risale probabilmente all'alto medioevo, e potrebbe essere in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell'amor cortese.
Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri, essendo stati affidatari della Basilica di San Valentino a Terni dalla fine della seconda metà del VII secolo.

Soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, e per imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della festa di San Valentino è lo scambio di valentine, bigliettini d'amore spesso sagomati nella forma di cuori stilizzati o secondo altri temi tipici della rappresentazione popolare dell'amore romantico (la colomba, l'immagine di Cupido con arco e frecce, e così via). A partire dal XIX secolo, questa tradizione ha alimentato la produzione industriale e commercializzazione su vasta scala di biglietti d'auguri dedicati a questa ricorrenza. La Greeting Card Association ha stimato che ogni anno vengano spediti il 14 febbraio circa un miliardo di biglietti d'auguri, numero che colloca questa ricorrenza al secondo posto, come numero di biglietti
acquistati e spediti, dopo Natale.

Il giorno dopo la festa degli innamorati, il 15 febbraio si festeggia San Faustino, patrono dei single.
La ricorrenza di San Valentino ha sostituito in epoca cristiana i lupercalia romani, celebrati il 15 febbraio; questi riti erano però dedicati alla fertilità e non all'amore romantico. Nel 496 Papa Gelasio I dedicò il 14 febbraio al santo e martire San Valentino, presumibilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana. Sebbene la figura di San Valentino sia nota anche per il messaggio di amore portato da questo santo, l'associazione specifica con l'amore romantico e gli innamorati è quasi certamente posteriore, e la questione della sua origine è controversa.

Una delle tesi più note è che l'interpretazione di San Valentino come festa degli innamorati si debba ricondurre al circolo di Geoffrey Chaucer, che nel Parlamento degli Uccelli associa la ricorrenza al fidanzamento di Riccardo II d'Inghilterra con Anna di Boemia. Tuttavia, studiosi come Henry Kelly e altri hanno messo in dubbio questa interpretazione. In particolare, il fidanzamento di Riccardo II sarebbe da collocare al 3 maggio, giorno dedicato a un altro santo omonimo del martire, San Valentino di Genova.
Non v'è dubbio tuttavia che a metà di febbraio si riscontrino i primi segni di risveglio della natura e nel Medioevo, soprattutto in Francia e Inghilterra, si riteneva che in quella data iniziasse l'accoppiamento degli uccelli e quindi l'evento si prestava a considerare questa la festa degl'innamorati.

Pur rimanendo incerta l'evoluzione storica della ricorrenza, ci sono alcuni riferimenti storici che fanno ritenere che la giornata di San Valentino fosse dedicata agli innamorati già dai primi secoli del II millennio. Fra questi c'è la fondazione a Parigi, il 14 febbraio 1400, dell'"Alto Tribunale dell'Amore", un'istituzione ispirata ai principi dell'amor cortese. Il tribunale aveva lo scopo di decidere su controversie legate ai contratti d'amore, i tradimenti, e la violenza contro le donne. I giudici venivano selezionati sulla base della loro familiarità con la poesia d'amore.

La più antica "valentina" di cui sia rimasta traccia risale al XV secolo, e fu scritta da Carlo d'Orléans, all'epoca detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt (1415). Carlo si rivolge a sua moglie con le parole: Je suis desja d'amour tanné, ma tres doulce Valentinée….

L'uso di spedire "valentine" nel mondo anglosassone risale almeno al XIX secolo. Già alla metà del secolo negli Stati Uniti alcuni imprenditori come Esther Howland (1828-1904) iniziarono a produrre biglietti di San Valentino su scala industriale; a sua volta, la Howland si ispirò a una tradizione antecedente originaria del Regno Unito. Fu proprio la produzione su vasta scala di biglietti d'auguri a dare impulso alla commercializzazione della ricorrenza e, al contempo, alla sua penetrazione nella cultura popolare. Il processo di commercializzazione della ricorrenza continuò nella seconda metà del XX secolo, soprattutto a partire dagli Stati Uniti. La tradizione dei biglietti amorosi iniziò a diventare secondaria rispetto allo scambio di regali come scatole di cioccolatini, mazzi di fiori, o gioielli.

venerdì 10 gennaio 2014

Origine del primo fiore della storia

Amborella trichopoda
Charles Darwin non conosceva la ragione: la apparizione sulla Terra dei vegetali e dei fiori e la loro assurda espansione raffigurava un ‘riprovevole mistero’ agli occhi del padre della teoria sull'evoluzione. Oggi la risoluzione arriva dalla ereditarietà: la prima pianta completa del Dna dell’Amborella trichopoda, un fossile vivo delle piante da fiore, ha difatti scoperto che la loro inizio si deve ad un caso di riproduzione dell’intero genoma capitato 200 milioni di anni fa. Gli emersi sono chiariti in uno studio mondiale svelato su Science.
L’Amborella è una microscopica pianta ramificata con fiori color crema che vive solo in Nuova Caledonia nell'oceano Pacifico. Si tratta dell’unica a rimanere viva di un’antica linea evolutiva che riporta apertamente ai antenati di tutte le piante da fiore. Per tale l’analisi compi del suo Dna è diventato il imparziale di una task-force internazionale, chiamata Amborella Genome Project, che aspira ricostruire lo sviluppo evolutivo che ha portato alle oltre 300 mila varietà di fiori oggi vive sul nostro Pianeta. Un indagine molto vasta, che però potrà soccorrere a affinare la piantagione delle specie più sparse in agraria.
Una prima e rilevante risposta viene dal sequenziamento integro del genoma misurato nel nucleo delle cellule dell’Amborella. La scomposizione prova che la nascita dei fiori si deve ad un fatto di copia dei geni accaduto circa 200 milioni di anni fa: alcuni geni fotocopiati sono stati smarrii nel tempo, mentre altri portano nuove funzioni, incluso quelle basilari per la crescita dei fiori. In un secondo studio, diffuso sempre da Science, gli investigatori dell’università dell’Indiana rivelano invece la serie del Dna contenuto nei mitocondri delle cellule dell’Amborella. I risultati provano che nel tempo sono entrati a farne parte anche molti geni di muschi e alghe verdi che esistono in stretta unione con il vegetale.