sabato 14 dicembre 2013

Composizioni con candele e fiori per Natale

Le candele poste sulla tavola danno già di per se stesse un’atmosfera particolare a una cena, e possono essere usate da sole o come parte di una più ricca composizione floreale. Diverse candele raggruppate assieme su un’unica base, in una composizione di fiori o di foglie, costituiscono un ottimo centrotavola di sicuro effetto.

Centro tavola Natale
Esiste tuttavia una regola d’oro per questo particolare uso delle candele: foglie e fiori devono essere tenuti ben lontano dalle fiamme delle candele per evitare che rischino di prendere fuoco. E bisogna tener presente che una volta che una candela è stata accesa, si consuma e si accorcia! Ciò è particolarmente importante se si usa nella composizione materiale essiccato o di plastica. Se nella stessa composizione sono impiegate due o tre o più candele, è meglio che la loro altezza sia leggermente diversa, con quella ai centro un poco più alta delle altre, cosi da evitare che ardano tutte sulla stessa linea orizzontale. Una volta completata la decorazione, lo stoppino va ben raddrizzato torcendolo un poco tra l’indice e il pollice.
Come fissare le candele

Se le candele sono usate in candelieri separati, queste devono essere ben fermate con un anello di plastilina (o di apposita spugna sintetica fissatrice) posta nella base del candeliere o dell’oggetto porta candela. Le candele che entrano a far parte di una composizione devono essere accuratamente preparate. In fondo a ogni candela vanno fissati quattro grossi stuzzicadenti o quattro fiammiferi senza capocchia, fermandoli con nastro adesivo, facendoli sporgere sotto la candela di 3-4 cm (v. illustrazione). Stuzzicadenti e candela vanno poi inseriti in profondità in un blocco di spugna sintetica, perché restino ben fermi, lasciando attorno lo spazio per inserire fiori e foglie.

Se si usa un reggifiori a spilli senza la spugna idrofila, bisogna fissare sulla parte basale della candela quattro
robusti stuzzicadenti, dopo aver tagliato via l’estremità (basta lasciarne solo 1 cm) conficcandoli e sistemandoli ben saldi tra gli spilli.
Non è facile mantenere diritte delle candele in una composizione. Un modo per farlo consiste nel fissare alla base di ogni candela quattro stecchini con nastro adesivo, e di conficcare questi saldamente in un blocco di spugna sintetica, per una tavola importante, come quella di Natale è dominata da tre slanciate candele rosse per accentuare il colore sgargiante delle tradizionali feste natalizie. Tra il fogliame impiegato vi sono felci, tralci di edera variegata, capelvenere e qualche tocco di agrifoglio marginato. Il rosso vivo delle candele, della tovaglia, delle bacche d'agrifoglio e dei garofani contrasta col verde delle foglie. Completa la decorazione qualche tocco di bianco dato da margherite doppie e da qualche bacca di vischio.

Accessori per feste e party
Composizione candele e fiori per party
Per una festa o un party un tocco di fantasia è quasi indispensabile. Con i materiali vegetali si combinano bene anche le penne, soprattutto quelle iridescenti e colorate del pavone, o quelle dello struzzo in toni vivaci o delicati. Anche le belle penne della coda del fagiano, di colori dorati o fulvi ben si accompagnano ai colori delle foglie e dei rami autunnali.
I nastri possono essere annodati a formare galle, o legati con sottile filo metallico e sistemati a fiocco. Così si fissano bene agli steli o possono addirittura sostituire i fiori quando questi sono scarsi o molto costosi. Con penne o foglioline colorate si possono simulare piccoli uccelli esotici dalle lunghe code colorate. Conchiglie, ventagli, bandierine o maschere di carnevale e grosse perle sorrette da filo metallico sono tutti elementi usabili per creare insolite composizioni.

mercoledì 11 dicembre 2013

CURE E OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DELLE PIANTE GRASSE


COME MANEGGIARE, TRAPIANTARE E INTERRARE LE PIANTE GRASSE

Cactus 

LE COMPOSIZIONI DI CACTUS E PIANTE GRASSE RISALTANO MAGGIORMENTE IN SPAZI RIDOTTI, ANCHE SEAFFINCHÉ TUTTO SIA PERFETTO E ATTRAENTE ALLA VISTA BISOGNA PREPARARE ADEGUATAMENTE LA SUPERFICIE DI COLTIVAZIONE, MANEGGIARE DELICATAMENTE CIASCUN ESEMPLARE E APPORTARE UN TOCCO ESTETICO PERSONAL NELLA RIFINITURA.



OPERAZIONI AUSILIARIE PER MANEGGIARE I CACTUS

Le operazioni necessarie per maneggiare e trapiantare gli esemplari di cactus e piante grasse sono in un certo senso abbastanza delicate, principalmente per la loro singolare morfologia. Questo si deve dal fatto che nella maggior parte dei casi delle piante che ci troveremo per le mani saranno provviste di steli succulenti e carnosi, caratteristica che conferisce una notevole fragilità, in combinazione con una quantità di superficie afferrabile quasi inesistente, a causa della copertura più o meno continua delle spine che la proteggono. Da adottare e utilizzare sempre un paio di guanti di cuoio per coprirsi le mani durante tutte le operazioni di manipolazione di queste piante cosi spinose. Quando le caratteristiche de l’esemplare renderanno necessario sia per la presenza di spine troppo sottili sia per la suddivisione in molte ramificazioni, invece di premere direttamente con le nostre mani quando lo dovremo estrarre spostare, potremo usare una striscia di carta, fatta con un foglio piegato più volte, per sostenere lo stelo nel corso del procedimento.


CARTONCINO
Scegliamo un pezzo
di carta di grandezza adeguata
e abbastanza rigido da sopportare
il peso dell 'esemplare da ripiantare.

STRISCIA DI CARTA
Pieghiamo un paio di volte
la carta per creare una striscia non troppo
alla ma abbastanza lunga da avvolgere
la pianta.


PREPARAZIONE DEL TRAPIANTO
Dopo avere piegato a meta la striscia di carta, siamo
pronti per maneggiare l'esemplare in modo
sicuro.

SOSTEGNO

Il cactus verrà stretto
c fra le strisce di carta e, sostenendo
entrambe le estremità, potremo cambiarne
la collocazione.

Allo stesso modo, potremo usare pinze metalliche o di legno per maneggiare esemplari di dimensioni minori. Per la preparazione del terreno converrà usare pratiche palette da giardinaggio e attrezzi di ogni tipo, con i quali potremo isolare la zolla con le radici e facilitarne il trapianto.
Una Volta estratti gli esemplari da trapiantare e collocati nel luogo di piantagione definitivo, e molto importante che il terreno con cui verrà riempito il buco collimi perfettamente con lo spazio intorno alle radici affinché non si formino cavità che ne potrebbero danneggiare l’attecchimento. Allo stesso modo. la base dello stelo deve essere ben sostenuta per evitare che si inclini o possa cadere per uno scompenso di peso tra la parte aerea e lo scarso sistema radicolare che presentano di solito i cactus, soprattutto nelle specie dal portamento colonnare. Un ottima soluzione è usare della ghiaia per decorare la superficie e allo stesso tempo creare uno strato abbastanza spesso da coprire i primi 2 o 5 cm della base dello stelo, e anche appoggiare qualche piccola pietra che serva da culla.

venerdì 6 dicembre 2013

La Rosa del Deserto

Ritrovamento nel deserto del fiore più incredibile 
La Rosa del Deserto in genere fiorisce due volte all'anno, facile da coltivare in appartamento, va sempre esposta al sole o comunque posta in un luogo molto luminoso;  tenuta al chiuso a meno che la temperatura minima esterna non vada mai al di sotto dei 1
5 gradi centigradi; annaffiata con regolarità comodamente una volta ogni due settimane di inverno e nei periodi non particolarmente caldi, in estate quando il terreno si asciuga rapidamente va irrorata in modo tale da mantenere costantemente umido il terreno in cui affonda le radici.

Fa parte delle piante succulente e ci sono diverse specie botaniche di Rosa del Deserto sparse sul territorio africano e con caratteristiche diverse l’una dall’altra: l’Adenium Obesum, l’Adenium Obesum Boehmianum, l’Adenium Obesum Multiflorum, l’Adenium Obesum Obesum, l’Adenium Obesum Oleifolium, l’Adenium Obesum Socotranum, l’Adenium Obesum Somalense e l’Adenium Obesum Swazicum; in Sudan, Yemen, Socotra, Namibia e Zimbabwe.

Date le numerose specie di questa pianta, nel tempo e nei diversi luoghi dove vegeta le sono state attribuite denominazioni diverse: Giglio Impala, Oleandro del Madagascar o Rosa di Jericho.

L’Adenium Obesum, è una pianta grassa, delle succulente, di grande effetto grazie alla sua singolare forma caudica: una base ingrossata che la pianta stessa usa per immagazzinare acqua, da dove diramano delle fogli, le infiorescenze sono bellissime e colorate dal rosa molto pallido al rosso, molto longeva e resistentissima alla siccità.

L’espressione Aden deriva probabilmente la sua etimologia dal nome della regione del golfo che porta lo stesso nome, sito sul Mar Rosso sul versante dell’Oceano Indiano.

L’Adenium Obesum Boehmianum vegeta in Namibia ed in Angola, nella selva, la sua altezza è di 2 metri al massimo; le foglie sono lunghe dai 10 ai 15 centimetri; il colore dei fiori in questo caso assume tonalità di rosa dal chiaro al malva scuro.

Rosa del deserto 
L’Adenium Obesum Multiflorum è invece originaria dello Zimbabwe, questa specie vegeta anche in Tanzania e nel Nord-Est del Sudafrica, si tratta della specie di Rosa del Deserto che offre il più bel fiore, affatto comune: a forma di stella color bianco su sfondo rosso. Le infiorescenze mettono in mostra dei petali a punta e ad onda, i fiori sbocciano solo dopo che la pianta ha sofferto un periodo di siccità assoluta e in un particolare periodo dell’anno.







Il Fiore più resistente 

L’Adenium Obesum Obesum è la specie più nota della Rosa del Deserto; è presente principalmente nella penisola araba, in Natal e Tanzania, alta anche diversi metri, con delle foglie ovali e lunghe dai 3 ai 10 metri, di colore grigioverde.

L’Adenium Obesum Oleifolium cresce nell’area intorno a Città del Capo, in Sudafrica; le foglie anche in questo caso sono di colore grigioverde, molto lunghe, larghe solo 1 centimetro e di colore rosa scuro.

L’Adenium Obesum Socotranum è la specie di dimensioni maggiori, diffusa sull'isola di Socotra, a ridosso dello stato dello Yemen, anche in questo caso l’altezza raggiunta dalla pianta è notevole, fino ai 3 metri, il tronco invece è robusto e diritto, cresce molto lentamente.

L’Adenium Obesum Somalense è una pianta che vive solo in Somalia, fronda lunga che assume la caratteristica forma a sfera o a cono prolungato, anche in questo caso l’altezza massima è di 3 metri, i fiori invece sono molto piccoli.

L’Adenium Obesum Swazicum è una varietà che ha origine in Natal e Swaziland, ha un aspetto simile all'Adenium Obesum Obesum con alcune differenze: le foglie sono poco più larghe e alcuni centimetri più corte, sono presenti sulla pianta dei filamenti staminali che non vanno fuori dal condotto corollario e la corolla è senza peli.

Profumi con i Fiori...fatti in casa?

I Profumi dei Fiori
Creare profumi in casa e in modo naturale è divenuta ormai una passione che ha dei risvolti anche di tipo economico ed ecologico, basta pensare a quanto costa in profumeria un’essenza e ai prodotti chimici che potrebbero essere utilizzati per una produzione a livello industriale e per contro quelli che vengono usati a casa propria.

Oggigiorno i profumi e le fragranze prodotte e commercializzate sono innumerevoli, si trovano davvero dappertutto, si tratta in gran parte di sostanze ottenute grazie alla petrolchimica, ne è derivato un consumo eccessivo a cui ormai il nostro olfatto è avvezzo.
La linea verde ormai è divenuta un modo di essere, operare, vivere, riguarda la nostra vita quotidiana nella sua totalità, ed anche nell'ambito della profumeria è possibile optare per la soluzione ecocompatibile; oltre al fatto che i profumi e le essenze acquistate si recuperano e riciclano, vi è anche la possibilità di produrre altre ex-novo.
Per esempio si possono fare in casa dei profumi con i petali di fiore: con i petali di gelsomino per esempio; basta farli bollire in acqua per alcuni minuti e poi li si lascia in infusione per alcuni giorni in un luogo fresco e asciutto, lontano da raggi solari e fonti di calore.

A questo punto si filtra il liquido rimasto, eliminando ogni tipo di residuo, si aggiunge dell’alcool con un rapporto di 1 a 5, poi si ripone la “pozione” in una bottiglietta scura e la si chiude nel modo più ermetico possibile, si conserva in un luogo fresco per altri 7 giorni, agitandone ogni tanto il contenuto, e voilà il profumo è pronto.
L’altro fiore a cui si ricorre spesso per trarre delle essenze è la rosa, ha un buon profumo ma una durata troppo breve, per questo motivo è consigliabile conservare in frigo il fiore qualora non si potesse procedere immediatamente con la fase della estrazione delle essenze.
Il procedimento: tagliare via il gambo, togliere tutti i petali della corolla e depositarli in un contenitore di vetro pulito, quindi si versa dell’acqua, fare attenzione che i pet
ali della rosa siano completamente e abbondantemente ricoperti d’acqua, esporre il contenitore al caldo del sole e attendere 1 giorno.

Ora occorre procurarsi una boccetta vuota e ben pulita, meglio se ripassata con pochissime gocce di aceto bianco, per essere certi di aver rimosso ogni tipo di odore, filtrate la “pozione” con un colino, eseguendo una pressione sui petali in modo che l’essenza non venga in nessun modo trattenuta dagli stessi, il nostro profumo è ora pronto.

Vedi Il Profumo dei Fiori

mercoledì 4 dicembre 2013

Preparandoci per il Natale... e voi?



Gesú Bambino!
di Jana Styriakova

Mettiti in un angolino,
e sussurra a Gesù bambino.
Chiedi aiuto,chiedi perdono,
chiedi la benedizione.
Promettendo di fare il buono,
aspettando il suo dono.
Guarda il cielo,aspetta la stella,
in questa notte magica,
tutto quello che gli chiederai,
da lui sicuramente otterrai!

Bambin Gesù
inviata da Francesca Curto

Bambin Gesu' che stai lassù
sei nato in una grotta
senza il focolare
c'erano il bue e l'asinello
per poterti scaldare.
Bambin Gesu' che stai lassu'
non aspettare 
tutti ti stanno 
per chiamare.
Con la Madonna e San Giuseppe 
sei nato
forte, forte,
avevi pecorelle
e un pastorello 
che ti diceva quanto sei bello.
Bambin Gesu' che stai lassu'
proteggici tu.
Francesca (10 ANNI).

Babbo Natale
inviata da Giulia

Lo conoscete il vecchio barbuto,
rosso il vestito di spesso velluto,
rosso il cappuccio, la grossa cintura
fatta di lucida pelle assai scura?
Bianca la barba, lieto, bonario,
solo un giorno del calendario,
gira portando dolci e balocchi
sotto la neve che scende a fiocchi.
Voi lo sapete chi è quel tale
col sacco in spalla?...Babbo Natale!

Inviate anche voi la vostra Poesia di Natale 
a consegnafiori@gmail.com





post di Consegna Fiori a Domicilio.

martedì 3 dicembre 2013

Antica leggenda greca sulla Calendula

Il nome del fiore della Calendula deriva dal latino Calendae, ovvero “primo giorno del mese”, fu così denominata probabilmente perché la Calendula fiorisce una sola volta al mese; viene definita anche Solsequium, ovvero “che segue il sole”o “orologio dei contadini”, proprio perché i suoi fiori sbocciano al levarsi del sole e si richiudono al tramonto e nel corso della giornata sono sempre rivolti nella direzione da cui proviene la luce solare.
Mazzo di Calendule
Secondo una leggenda greca, Afrodite dea della bellezza, quando venne privata dell'amore di Adone per volontà di Zeus, scoppiò in lacrime e pianse a lungo, quando le sue lacrime sacre toccavano terra si trasformavano in fiori, fiori di Calendule.

Per questa ragione nella mitologia greca le sofferenze e le pene d’amore si rappresentavano con l’immagine di una donna giovane che indossava una ghirlanda di calendule. Nonostante il fatto che si tratti di un fiore bellissimo, dai colori intensi, con petali arancioni e grandi, simile ad una margherita, simboleggia, nel linguaggio dei fiori, la sofferenza e il dolore.




La Calendula Officinalis appartiene alla famiglia delle composite, la sua fioritura è abbastanza comune in Italia e nell'Europa meridionale, possiede diverse proprietà terapeutiche, benefica amica dell'uomo, se ne ricavano tinture sia dai fiori che dalle foglie per produrre creme e polveri cicatrizzanti.

Il decotto di Calendula è utilizzato per guarire dalle gastriti e dalle ulcere, per combattere l’inappetenza, come allevio per i dolori di stomaco, depura e facilita la diuresi.
Inoltre la Calendula è molto efficace contro le manifestazioni virali e batteriche, come fungicida, per annullare la tossicità delle sostanze inoculateci con le punture di molti insetti; serve come rimedio contro il veleno di meduse e attinie.
Arancio come il fior di Calendula

Efficiente anche, nelle percosse e piaghe che fanno sforzo a rimettersi, negli spasmi del tratto gastroenterico, nelle mucose accese da agenti esterni, bacteri e miceti, o per uso intimo, si preordinano infusi con i petali, l’estratto alcolico e il suo estratto, mentre l’unguento alla calendula e l’oleolito servono ad applicazioni locali, massaggi e impiastri.

In Omeopatia la Calendula è nota come toccasana in presenza di processi di suppurazione, per cicatrizzare e per disinfiammare mucose e tessuti.
Con la Calendula si guariscono ferite di ogni tipo, oltre alle stomatiti, alle otiti e alle congiuntiviti, ed è medicinale insostituibile ed efficace nel trattamento di ascessi e fistole.

Se ancora non l'avete mai provata, allora chiedi info al tuo farmacista di fiducia, e vedrai che ti la consigliera senza dubbi.
Mamme e non, la calendula è speciale!

Vedi anche Fiori e Leggende

Il fiore più grande del mondo

L'Amorphophallus Titanum ovvero il fiore più grande del mondo appartiene alla famiglia delle Araceae, ovvero quella delle Calle o dell'Anthurium, noto come l’Aro Titano, vegeta spontaneamente solo sull’isola di Sumatra, il primo botanico a scriverne e a parlarne fu un italiano, il fiorentino Odoardo Beccari e nel 2007 a Firenze si è potuto assistere alla eccezionale fioritura di uno di questi esemplari, tuttora conservato nel Giardino dei Semplici, a Firenze.

Si tratta di un fiore tropicale è molto raro, se ne conservano e coltivano esemplari in alcuni giardini botanici sparsi per il mondo con l’unico scopo di evitarne l’estinzione.
L’Aro Titano fiorisce solo per tre giorni all’anno ogni sei o sette anni, le sue dimensioni raggiungono i tre metri di altezza, il suo odore in controtendenza rispetto a quello che si possa pensare, è assolutamente insopportabile, più che di un profumo in questo caso si parla di un fetore, di materia organica in decomposizione si potrebbe dire, tanto che gli inglesi lo chiamano "the corpse flower” ovvero il fiore cadavere; proprio al Kew Gardens di Richmond upon Thames, un orto botanico a pochi km da Londra, nel 2002 ci fu una delle più spettacolari fioriture.

L’esalazioni vere e proprie emanate dall’Aro Titano sono una strategia perpetrata dal fiore per attirare l'attenzione degli impollinatori per lui più importanti, ossia alcuni coleotteri appartenenti alla famiglia Silphidae, che usano nutrirsi di cadaveri ed escrementi.
Le origini dell’Aro Titano provengono da un tubero, coltivato in Indonesia che rappresenta una importante fonte di approvvigionamento alimentare delle popolazioni di quei luoghi.
In Belgio, a Bruxelles si trova un altro esemplare che è divenuto elemento di attrazione turistica, curiosi e visitatori di quel paese aspettano ore in fila per poterlo poi ammirare per pochi attimi, tanto che la direzione del museo belga ha deciso di prolungare l’orario di apertura del museo dall’alba al tramonto senza interruzione proprio per poter accogliere in qualche modo questa eccezionale affluenza.
I petali dell’Aro Titano del museo di Bruxelles sono di colore giallo e viola, la sua fioritura la si è potuta vedere per tre volte dal 2008 ad oggi, in questo caso il fiore è alto 2,44 metri.

lunedì 2 dicembre 2013

Perché non si regalano crisantemi in Italia ed in altri paesi si?



Il crisantemo botanicamente fa parte della famiglia delle Compositae, nel mondo ci sono più di 200 specie, tutte di forme diverse, letteralmente il termine “crisantemo” significa "fiore d'oro", etimologicamente deriva dal  greco anthemos ovvero fiore e chysou cioè d'oro.

Un topino tra i crisantemi bianchi
Il crisantemo è un fiore che, in quasi tutto il mondo, lo si regala in occasioni di festa e di gioia, solo in pochi paesi, tra cui anche l’Italia, è considerato un fiore "triste", associato all’idea del lutto e del trapasso, solo perché la sua fioritura più abbondante cade alla fine di ottobre e all’inizio di novembre, ovvero nel periodo in cui si commemorano i defunti.
Ne regalerei in quantità, a prescindere del paese in cui ci vivo, per la sua eleganza e i suoi colori, un fiore e sempre un fiore, il significato emotivo, secondo me, lo diamo noi!



In Oriente il Crisantemo si regala in occasione di matrimoni, comunioni e addirittura compleanni, in Giappone è il fiore nazionale, in suo onore, viene celebrata una festa addirittura dall’imperatore;  in Inghilterra all’arrivo di un neonato; e in Italia, come detto, è dedicato esclusivamente ai defunti.

Negli Stati Uniti e in Olanda un mazzo di crisantemi rappresenta un messaggio di auguri di felicità e di benarrivato, per la allegra varietà dei colori, e per la originalità dei petali piumosi e delicati.

Varie sono le leggende che narrano aneddoti sui crisantemi, tutte però riguardano i tanti petali di cui è fatto il fiore: la bambina che li sminuzzò per allungare la vita alla madre e il soldato per aumentare i giorni di licenza da trascorrere con la sua fidanzata.

In Giappone invece; il Giorno dei crisantemi (菊の節句 Kiku no Sekku è una delle cinque ricorrenze più grande del paese asiatico, festeggiata il nono giorno del nono mese. Cominciò nel XVII secolo, mentre la reggia imperiale giapponese preparò la prima esibizione dei crisantemi, immagine della Casa imperiale giapponese.
Vaso di crisantemi colorati
Al crisantemo sono assegnate emergenti virtù terapeutiche e curative, hanno la grandezza di rimanere vivi anche in luoghi secchi, lottando alla gelata senza abbandonare i petali anche quando seccano, e ciò, secondo preistoriche leggende, ne rivela la singolare, resistente vitalità. Per tali ragioni gli infusi di fiori, fronde e fusti di crisantemo e la brina che nottetempo si coglie sulle corolle erano utilizzati dai stregoni taoisti della Cina come elisir di lunga vita. Da queste tradizioni dell’antichità digrada l’allestimento di kiku sake, vino di riso profumato con petali di crisantemo, al che si viene assegnata l'efficienza nel evitare le infermità e allungare la vita.
I primi crisantemi furono pregiati in Giappone dalla Cina nel 386 mentre succedeva il regno dell’Imperatore Nintoku, e da quel istante si sparsero velocemente ovunque. Sebbene sul suolo giapponese nascesse già un genere autoctono chiamato nogiku è molto possibile che il commercio di una specie scelta abbia dato avvio alla precedentemente forma della solennità.

Ne regalerei in quantità, a prescindere da dove mi trovo. Secondo me, per i suoi colori e la sua eleganza, poi la ricorrenza, il significato lo diamo noi, i fiori sono solo e bellissimi fiori!

Fiori di Bach

I fiori di Bach sono un medicinale alternativo ideato dal clinico anglosassone Edward Bach.
38 Tipi di Fiori di Bach
per il benessere del copro
Al piede della floriterapia di Bach è il inizio secondo il che, nel impegno di una persona, devono essere tenute in analisi solamente le sue emozioni e la sua personalità, le quali indicherebbero il segnale manifesto nel corpo, l’ unico fiore che apparirebbe in grado di dare il via allo sviluppo di variazione dell'emozione avversa nel suo tratto concreto, con un derivato crollo del sintomo fisico, essendo quest'ultimo a bloccare il disturbo finale in un fastidio, dando inizio a un altro strato, molto più profondo.
Replicate e acuite ricerche cliniche e provate non hanno però provato neanche uno, effetto terapeutico dei fiori di Bach, se non quello autosuggestivo, spiegato come placebo.
Secondo i difensori, i rimedi con i fiori scoperti da Bach concederebbero nell'acqua, se convenientemente trattati, la loro «forza» o «memoria». L’idea di «reminiscenza dell'acqua» non è mai stato comunque provato sperimentalmente e non ha confronti nella cultura letteraria scientifica avvalorata.
Secondo Bach il morbo all'origine non è concreto, bensì l’esito di uno sbilanciamento tra le preferenze finite con il pensiero e i aneli del cuore, a una quota più fina. Tale instabilità, prolungatamente esaudito, origina un segnale nel corpo del quale l’individuo è costretto a invadere in quanto le occasiona dolenzia. Rincorrendo anzi il pertinente intuito e istinto si terminano quelle preferenze armoniose che autorizzano al corpo di rimanere in sani.
Bach rinforza che a governare ogni ostacolo fisico vi sussistano paure, predilezioni personali ed emozioni; rigorosamente un'emozione contraria è alla nascita di ogni inconveniente psicosomatico: guarendo la testa, il corpo seguirà. Sul fondo di tali avviamenti Bach assimilò trentotto rimedi floreali, coincidenti ad altrettanti tipi di emotività, la cui «efficienza» entra in oscillazione con la forza umana ed è in grado di modificare l'emozione negativa nel suo tratto concreto. Via dall'«togliere» l'emozione, la cura si presenta di «cambiarla» alla fine di restituire più «armonioso» il soggetto. A titolo di prova, un individuo egocentrico e a tratti egoista, studiata secondo il trattamento di Bach sarebbe in grado di restituire una parte di sé, capace di destinare agli altri generosità, sì da ripristinare la «bellezza» tra mente e cuore, ed togliendo il segno fisico di indisposizione.
Rescue Remedy

Rescue
Remedy
Il rimedio di allarme è denominato Rescue Remedy ed è un miscuglio di cinque fiori, che secondo Bach apparirebbe pratico in stati più acuti, di forte stress, attacchi di angoscia, perdita dei sensi, brutte comunicati, oltre che per bocca, tale rimedio può essere unito anche sulle tempie o sui polsi. Consta di una miscela di:
  • Star of Betlehem, in opposizione allo shock inaspettato;
  • Rock Rose, contro il panico o la paura;
  • Impatiens, per ridare la calma;
  • Clematis, contro la propensione a arrendersi, il senso di distacco appena prima di venire meno;
  • Cherry Plum, contro il panico di non controllarsi, di andar fuori di mente.
Credere o non credere, a voi la scelta…io li uso e effettivamente ne trago profitto… buona guarigione!

È il solo rimedio che, di normale, non è ordinato solamente in forma liquida, ma altresì in pillole di lattosio ed in crema. In questa nuovissima formulazione, chiamata "Rescue Cream" è associato il Crab Apple, il farmaco di ripulitura, per l'esito disintossicante del medesimo; può essere pratico in differenti occasioni, lesioni, minuscole eruzioni epidermiche, mali e trazioni muscolari, cute disidratata ecc.